Rivelati i meccanismi strutturali dell’inibizione del trasporto del rame da parte di farmaci antitumorali a base di platino

Solo una piccola parte dei farmaci antitumorali a base di platino raggiunge il nucleo e si lega al DNA. La restante parte può interferire con l’omeostasi del rame e determinare citotossicità o resistenza alla chemioterapia. Un recente studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Journal of the American Chemical Society, ha rivelato i meccanismi strutturali alla base dell’interazione tra gli antitumorali di platino e due proteine coinvolte nel trasporto del rame in cellula (il metallochaperone Atox1 ed il primo dominio della ATPasi di Menkes, Mnk1). Usando la diffrazione a raggi X, è stato possibile determinare la struttura atomica delle due proteine nell’atto di interagire contemporaneamente con uno ione rame e con il farmaco a base di platino. Complessivamente, le indagini cristallografiche e di risonanza magnetica nucleare hanno permesso di dimostrare che i farmaci antitumorali cisplatino ed ossaliplatino possono interferire con lo scambio rapido del rame tra le proteine Atox1 e Mnk1, con possibili effetti sulla vitalità e sulla migrazione delle cellule tumorali. Allo studio, frutto della collaborazione tra l’Istituto di Cristallografia (gruppo del Dr. Caliandro) e l’Università degli Studi di Bari (gruppo del Prof. Arnesano), è stata dedicata la copertina dell’ultimo numero della rivista.

 

 

Lasorsa A., Nardella M.I., Rosato A., Mirabelli V., Caliandro R., Caliandro R., Natile G., Arnesano F. “Mechanistic and Structural Basis for Inhibition of Copper Trafficking by Platinum Anticancer Drugs” J. Am. Chem. Soc. 2019, 141, 12109−12120. DOI: 10.1021/jacs.9b05550.