Istituto di Cristallografia - CNR

Atti del 29° Colloquio dell’Associazione italiana per lo studio e la conservazione del mosaico

Durante l’estate 2022 è stato avviato un intervento di restauro del pavimento musivo del frigidarium maschile nel balneum di Marcus Veccius di Aquinum (Castrocielo – Fr), già presentato in anteprima all’interno del XXIII Colloquio AISCOM, in cui la parte più interessante è certamente costituita dalla straordinaria iscrizione che ci fornisce il nome del magistrato che commissionò la costruzione dell’edificio termale. Il mosaico, databile in età augustea, forse in un momento ancora non avanzato del principato di Augusto, ha il campo decorato da un punteggiato regolare di crocette bianche con una nera al centro, mentre la zona centrale è caratterizzata da un mosaico a fondo nero con inserti marmorei. L’intero tappeto musivo, realizzato con tessere nere di leucitite, bianche di palombino e crustae marmoree di forme e materiali diversi, presenta i problemi conservativi comuni alla tipologia del manufatto, come l’esfoliazione delle tessere, in particolare di quelle nere. Durante la pulitura è stata notata la presenza di una malta colorata nero/blu negli interstizi delle tessere, sulle tessere stesse e su alcune crustae. Il fatto che sia localizzata nei punti indicati si potrebbe spiegare analizzando lo stato di conservazione dei materiali costitutivi. Probabilmente le tessere nere avevano cominciato a degradarsi già in epoca antica, sia perché utilizzate in un ambiente umido e sia per la loro porosità, causando la perdita di planarità del pavimento. Probabilmente per questo decisero di ricoprire tutto il mosaico con una malta colorata per conferirgli l’aspetto planare ormai perduto. Inoltre, si potrebbe ipotizzare che il cattivo stato di conservazione della maggior parte delle tessere nere abbia determinato la successiva perdita della malta colorata che le ricopriva. Quest’ultima invece è rimasta, soprattutto negli interstizi, sulle tessere bianche e sulle crustae perché il loro stato di conservazione è buono e il substrato compatto ha permesso alla malta di aderire efficacemente ad esso. Sono state eseguite indagini di diffrazione da polveri (XRPD), di fluorescenza dei raggi X (XRF) e analisi al microscopio elettronico a scansione con sonda per analisi elementale (SEM-EDS). Le prime due analisi non hanno rivelato una sostanziale differenza tra la malta chiara e quella scura: l’XRD identifica il carbonato di calcio come principale fase cristallina e l’XRF calcio e ferro come elementi principali. L’EDS ha individuato la presenza diffusa di fosforo nelle zone scure che ricondurrebbe al fosfato di calcio, costituente principale del nero d’ossa. Si potrebbe ipotizzare l’utilizzo di questo pigmento per scurire la malta.

Anno
2024
Rivista
Edizioni Quasar di S. Tognon srl
Impact factor
not specified
AMBITI DI RICERCA
KEYWORDS
Autori
Giuseppe Ceraudo, Marcello Colapietro, Daniela Ferro, Ombretta Tarquini, Federica Valente, Valentina Vincenti
Autori IC CNR
DOI
non specificato